Giancarlo Caselli è un magistrato che negli anni Settanta ha rischiato la vita per combattere il terrorismo, e negli anni Novanta è sceso in Sicilia a lottare contro la mafia. Oggi coordina una delicata inchiesta sui disordini in Val di Susa, e ha indagato alcuni militanti del movimento No Tav. L’Anpi è l’associazione nazionale dei partigiani, nata dai partecipanti alla Resistenza. Ha centinaia di sedi in tutta Italia e tiene viva la memoria sulla Liberazione dal nazifascismo.
Ieri, un gruppo di giovani del centro sociale «Il Cantiere», ha fatto irruzione a Palazzo Marino, a Milano, con le bandiere del movimento No Tav, cercando di impedire la presentazione del libro di Caselli, a cui partecipava un partigiano dell’Anpi di 89 anni.
Lo ha fatto srotolando uno striscione demenziale (“Non usate la memoria dei vecchi partigiani contro i partigiani di oggi”). Per fortuna sono stati sgomberati in pochi minuti. Al partigiano vero e al magistrato antimafia è stato consentito di parlare.
A questi ragazzi dico una cosa sola. Chi toglie la parola a un partigiano è un fascista.
(per Fanpage)