Che bella, Napoli, vero?

Con la pezzotto Cup di vela, vinta amichevolmente in acque casalinghe da Luna Rossa, Napoli ha ricordato al mondo che è una città meravigliosa: un golfo magico, e una città verticale straordinaria che, vista dal mare, arrampicata come un’edera, compatta come un borgo, sembra quasi non essere la stessa che vediamo, giorno per giorno, dall’interno, dalle strade, dalle case.

Nelle immagini televisive, che ci hanno riempito di orgoglio, ci siamo tutti specchiati, e ci siamo sentiti più belli, più fieri.

Ma c’era davvero bisogno di ricordare al mondo, e a noi stessi, quanto è bella Napoli?

Io lo sapevo già. E, per quanto è di mia cognizione, lo sapevano anche nel mondo.

Non c’è una sola volta che, in Italia o all’estero, io, dicendo che ero di Napoli, non mi sia sentito rispondere “bellissima”, con varie postille, però. E qui veniamo al punto. Bellissima ma invivibile. Bellissima ma pericolosa. Bellissima ma caotica. Bellissima ma povera. Bellissima ma…

Nessuno ignorava la bellezza di Napoli. Nessuno, al tempo stesso, però, ne ignorava i problemi. E se qualcuno stava lontano da Napoli lo faceva non perchè pensasse che fosse brutta. Ma perchè era spaventato dalle sue mille emergenze, dalle ferite sempre aperte.

Ecco perchè considero le esibizioni amichevoli di vela una operazione fondamentalmente inutile. Ad uso più interno che esterno. Ha solleticato molto la nostra vanità di popolo (il 90 % dei presenti era napoletano), il nostro orgoglio collettivo; è piaciuta molto al nostro simpatico narcisindaco, che ha indossato con grande classe la felpa della multinazionale Prada.

Ma non credo che produrrà grandi effetti sul futuro di Napoli.

La città, dal mio punto di vista, non ha un problema di immagine. Ha un problema di sostanza. Per voltare davvero pagina, per attrarre turisti e investimenti, bisogna poter dire al mondo che Napoli, oltre ad essere bella, cosa nota da secoli, è finalmente anche “normale”, oserei dire “ordinaria”. Una città dove si può stare, si può vivere, si può investire, si può camminare; una città che, come tutte le metropoli, ha imparato a gestire da sola il problema dei rifiuti, dove l’ordine controlla il territorio, dove la microcriminalità è combattuta vicolo per vicolo, dove si può giocare una scommessa sul futuro, con nuovi investimenti e più lavoro, ma anche su un presente di certezze minime, quelle della legge, della convivenza civile, del rispetto delle regole.

Quando potremo dire queste cose al mondo, saremo davvero sulla rampa di lancio.

Per ora, su quella rampa ci sono solo fuochi d’artificio. Tanti colori, tanta bellezza, tanto fumo.

Come nel famoso “rinascimento” di Bassolino: ve lo ricordate?

 

17 pensieri riguardo “Che bella, Napoli, vero?”

  1. La città ha subito un’enorme danno d’immagine dovuto all’emrgenza rifiuti cui gran parte della popolazione italiana e straniera crede ancora in atto!Ecco il perchè , odell’importanza del rilancio di una napoli BELLA, ossia pulita “organizzata” e dalle tante cose da vedere.
    PEr il resto è vero, Napoli ha problemi enormi difficilmente risolvibili senza fondi..e si spera di ricavarne tramite il turismo, è un’investimento!

    1. Sono d’accordo con te, Fabio. La città ha subito un enorme danno dall’emergenza rifiuti. Io, però, non credo che quel danno lo rimarginiamo proponendo la cartolina del Golfo. Gli investitori non sono fessi. Non si bevono la bella immagine. Vogliono sapere che tu certi problemi li hai risolti. Penso che rimedieremo al danno dei rifiuti solo quando dimostreremo al mondo che siamo capaci di trattare questo tema come una città moderna, civile, occidentale. Senza discariche, con una differenziata alta, con impianti vari tecnologicamente avanzati e senza mandare la monnezza all’estero o in altre regioni. Si rimedia ai danni con risultati concreti. Questo io penso. Altrimenti sai quanto ci vuole a rovinare la cartolina? Un attimo.

  2. il ragionamento non fa una piega,condivido appieno,ma la riscossa parte sempre dall’io individuale.Quando riusciremo a cambiare il nostro modo di essere allora potremo dire di aver svoltato………

  3. L’investitore cinese o altro non cerca in Napoli una città che ha risolto i problemi della spazzatura o della criminalità (loro stessi ne hanno di peggiori, a partire dalle periferie fatte di bidonville). Un investitore “non è fesso” perchè si fida quando vede che una città come Napoli è capace di portare avanti al meglio un impegno nel rispetto dei patti, come è stato per questa tappa di America’s Cup.

  4. Insomma. Che l’immagine di Napoli non si debba “lavare” anche con queste cose è una falsità. Proprio la settimana scorsa parlavo con dei conoscenti di Modena che avevano visto le immagini in tv e mi hanno chiesto “ma quindi l’emergenza rifiuti è finita?”
    Che questi “lavaggi” da soli non bastano è una ovvietà. Che De Magistris sia un narcisindaco pure è una ovvietà, ma comunque è meglio del narcosindaco che avevamo prima. Tra l’altro, ci piaccia o no, al problema rifiuti la soluzione è stata trovata. Quindi, tutto sommato, la direzione in cui si va è, se non proprio giusta, almeno inversa a quella in cui andavamo prima, che era del tutto sbagliata. Oh, un’altra cosa, la coppa è finita ieri, ma stamattina in strada era pieno di vigili.

  5. Desidero farti i complimenti per come con forza e perseveranza con i tuoi articoli continui a parlare di Napoli senza mai stancarti. le tue considerazioni appaioni esatte. Non avendo la televisione non ho pper nulla partecipato a questo evento(Che parola orribile!) che si è svolto a Napoli. Leggendo il tuo articolo ci ho capito qualcosa. E’ un difetto di noi napoletani e più in generale di noi italiani, con la scusa che viviamo in un bel posto sembre che alla fine giustifichianmo ogni malefatta.

  6. Anche io sono d’accordo con il ragionamento di Antonio, sono stata in città proprio nei giorni della coppa (attualmente vivo all’estero) e ho pensato proprio: “Poco pane e tanto circo”.
    Che il problema dei rifiuti sia stato risolto è, direi, una bella favola: se anche si iniziasse ora ci vorranno anni prima che le cose si mettano un po’ meglio. E mi sembra che nessuno, De Magistris per primo, si renda davvero conto di cosa sia necessario perché la città cambi. Ma cambi davvero! Fare una ZTL o chiudere al traffico una strada serve a poco se non si creano i servizi appropriati. In generale, sovvertire o reindirizzare un sistema si fa creando alternative sensate e concrete e durevoli, non accogliendo sensazionali eventi e ripulendo un po’ il salotto buono della città. Credo che da Napoli tutti siamo influenzati, così come tutti noi contribuiamo a rendere Napoli quello che è. Cambiare noi stessi, crearci noi stessi un’alternativa di vita e di comportamento individuale è basilare tanto quanto i provvedimenti istituzionali.
    L’amore per una città bella non sempre basta a rendertela vivibile. Nessuna città mi rapisce come Napoli, eppure mi sono trovata a preferire la vita in posti meno belli ma meno abbandonati a se stessi.

  7. Concordo a metà con il post !

    Ha problemi di Sostanza, hai ragione, e di Immagine anche…
    Hanno deciso di muovere l’immagine insieme alla sostanza (primi passi) in casi come questo, rimango comunque che non c’è bisogno di fare test contunui su come amministrare con successo una città, BASTA COPIARE LE ALTRE AMMINISTRAZIONI MONDIALI naturalmente con similitudini corrispondenti di aspetto geografico e sociale.

    Sono tante le città del mondo che si sono rinnovate, serve :

    – ricerca
    – analisi
    – base statistica
    – strategia di breve, medio lungo periodo.

    Queste non sono cose che si fanno a tentoni.
    E poi servono persone che spieghino per bene i motivi, calcolabili, che portano la città ad accogliere eventi internazionali.
    Secondo me è la strada giusta, ma va indicata presentando anche un modello a tappe complessivo di miglioramento.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: