Siamo tutti pazzi

Nel bosco del Castagnaro, a Quarto, in provincia di Napoli, capitai per caso.

Un giornale mi ci mandò per un abuso edilizio. Mi trovai di fronte una radura di alberi e spine che mi conquistò con le sue ombre silenziose a due metri dal caos. L’abuso c’era. Lo fotografai, scrissi un pezzo, lo sequestrarono, poi ci fu il condono.

Adesso è una bella villa.

Cos’ha di particolare il Castagnaro?

Due cose.

La prima è che si tratta di un magnifico e improvviso squarcio di terra nera e flegrea e alberi ed erba e odori di campagna, miracolosamente e solo in parte, sopravvissuto alla nostra contagiosa cattiveria.

La seconda è che il Commissario per l’eterna emergenza rifiuti della Campania ha pensato di farci una discarica. Monnezza, sì. Riempire di rifiuti una cava in mezzo al bosco, e poi metterci un tappo.

Ma siamo pazzi?

Sì, siamo tutti pazzi.

Una replica a “Siamo tutti pazzi”

  1. Ingroia in TV (servizio pubblico) ha appena spiegato che per sconfiggere la mafia, quantomeno per far luce, ci deve essere qualcuno che lo vuole: l’opinione pubblica, la società nel suo insieme.

    Questa considerazione può essere estesa ad ogni stortura, violenza e sopruso, in questo paese.

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