Cominciamo col dire che, oggi, nel golfo di Napoli non si disputa l’America’s cup. Quella si svolgerà a San Francisco nel settembre del 2013. Non si disputa nemmeno la Louis Vuitton cup. Quella si svolgerà a San Francisco nel luglio del 2013. Non si disputa nemmeno una cup. Non si disputa quasi niente, perchè è una specie di allenamento. Un’amichevole.
Oggi a Napoli si apre metà di una (quella veneziana) delle quattro tappe delle serie preliminari della Coppa America. La differenza c’è, e non è da poco. Per capirci : una cosa sono i mondiali di calcio, una cosa sono le qualificazioni ai mondiali di calcio; un’altra cosa ancora le amichevoli di preparazione ai mondiali.
Una cosa sono le Olimpiadi, una cosa sono i trials per qualificarsi alle Olimpiadi.
Parlare di Coppa America, quindi, è sostanzialmente un pezzotto (per i non napoletani, cercare su google). Che si capirebbe di più se parlassimo di Louis Vuitton, data la frequentazione delle massaie napoletane con le famose borse marroni tempestate di LV, cucite nei bassi della Pignasecca.
Col pezzotto le borse, col pezzotto la coppa.
Detto ciò, proviamo a ragionare un minuto sulle cose positive e su quelle ridicole di questo evento internazionale di cui, in queste ore, tanto si parla a Napoli.
Di positivo c’è che gli alberghi napoletani sono pieni (così dicono); che ancora una volta abbiamo modo di mostrare anche il taglio fascinoso del viso di questa meravigliosa città, e non solo lo sfregio permanente che ne solca l’altra metà; che, per l’occasione, viene pedonalizzato il lungomare, e forse diventa un’isola permanente, un pezzo di città restituito alla vibilità, fatto positivo a condizione di costruire cose intorno e dentro l’isola, che non diventi un’Alcatraz; infine, nell’insieme, sull’evento, sta salendo una mossa di orgoglio collettivo che magari può mettere in moto un’energia positiva, di costruzione.
Il ridicolo è, invece, tutto il resto. Più o meno quello che ha a che fare con il nostro vizio di voler risolvere le questioni con un tocco magico, o con l’uomo della provvidenza. Mettiamo quattro vele nel golfo, scattiamo una foto, e via. Mettiamoci un capopopolo un po’ demagogo. E Napoli è cambiata. Napoli è bella. Napoli è la più bella. Napoli è la più bella al mondo. Troppo facile e troppo comodo.
Per Napoli aspettiamo una cosa seria. E la aspettiamo dalla classe dirigente, la stessa che gonfia il petto, in queste ore, per aver fatto mettere il vestito buono ad un corpo marcio.
Bene. Bravi. Bis. Tagliate il nastro ma non tagliate la corda.
Adesso vogliamo un progetto.
Un progetto significa una strategia di sviluppo, una visione sul futuro, un percorso misurabile per obiettivi a breve, medio e lungo periodo che significhi infrastrutture, sviluppo, lavoro; che significhi lotta al clientelismo, alla camorra, alla corruzione; che significhi legalità, ordine, vivibilità.
Quanto siamo distanti da tutto questo?
Secondo me, tantissimo. Non abbiamo ancora nemmeno cominciato a ragionarci. Non vedo organizzazione, né percorso, né protagonisti capaci di segnarlo. Ci sono propaganda, slogan, pezzotti e fuochi d’artificio.
Molto fumo, che, com’è noto, prima ti piace e poi ti intossica.
Quando mi capitano i suoi link condivisi da qualche amico fb, mi diverto sempre a leggerLa!
Complimenti!
tutto da sottoscrivere in pieno ed espresso come sempre in modo meraviglioso.
Tuttavia, mi permetto di muovere un appunto: non sono d’accordo nel citare tra i lati positivi dell’attuale politica, la smania di chiudere il traffico ovunque. Napoli così è diventata ancora più invivibile del solito, non solo per chi come noi (tu ed io) proveniamo dalla periferia, ma anche per chi è del centro ed ugualmente non può circolare se non residente esattamente nelle aree chiuse.
Quel che è peggio è che questa smania di chiudere si affianca non solo ad una operazione di facciata, ma si affianca ad un altro pessimo fenomeno: quello di installare telecamere ai varchi per incassare denaro con le multe. Gli effetti negativi sono almeno tre, uno più grave dell’altro:
– si paralizza il traffico, impoverendo i locali posti nella ztl e richiudendo le periferie nel proprio ghetto;
– si rapinano i cittadini con le multe;
– si sottraggono agenti di polizia municipale alla lotta alla micro criminalità per impiegarli unicamente all’interdizione delle aree di divieto e alla compilazione dei verbali.
Ciò detto: mi lasceresti un indirizzo email a cui poterti contattare privatamente?
antoniomenna (chiocciola) gmail (punto) com.
Lamentiamoci sempre, sempre e cmq….e cmq il demagogo ha vinto le elezioni. Candidati la prossima volta e vedi se le vinci te.
Esattamente come si diceva di Berlusconi!
D’accordo su tutto. D’accordo anche sulla totale mancanza di progettualità da parte della classe dirigente napoletana. Però, c’é sempre un però, caro Antonio: un atteggiamento mentale di fondo, anche questo tutto napoletano. La recriminazione ci sta tutta. Ed è pure doverosa. Ma la proposta? Quando parla (o scrive) un napoletano non sento (o non leggo) mai la proposta.
O meglio, mi manca di sentire una rettività… che prescinda da richieste economiche. Infatti, nella migliore delle ipotesi, salta fuori qualche mini o mega progetto che rivendica finanziamenti al comune, alla provincia, alla regione, all’italia, all’europa, alle nazioni unite o all’unicef… No grazie, non è più tempo per tentare di far fesso il mondo.
E’ pure inutile recriminare su tutti quei grandi progetti, finanziati dal comune, dalla provincia, dalla regione, dall’italia, dall’europa, dalle nazioni unite o dall’unicef, che per incapacità, velleità o magna-magna, non hanno saputo cambiare nulla. Non sarà più possibile inaugurare musei che non verrano mai aperti. Perché i soldi non ci sono più. E , nessuno al mondo è più disposto a credere ad un progetto partorito dalla classe dirigente napoletana: su questo punto dovete rassegnarvi. Oppure (pensateci bene…) magare anche essere contenti!
Caro Antonio, cari amici napoletani, parafrasando qualche presidente americano “Non chiedetevi cosa possa fare Napoli per voi, chiedetevi cosa potreste fare voi per Napoli!”
Sarà un’espressione retorica e reazionaria, ma almeno non sbatte nel cesso ii miliardi inutilmente sversati su questa città negli ultimi quarant’anni.
Ciao Antonio, che dire la mentalità dei paesi del sud si simiglia un pò ovunque. Secondo te perchè il moto di indignazione nn si tramuta in azioni concrete? La nostra generazione nonostante sia allo stremo rimane li avvinghiata sul collo dei genitori, perchè?
D’accordo con te, pienamente d’accordo.
Articolo preciso e ricco di spunti.
Solo una cosa, sul finale ho notato la mancanza della parola “collaborazione”.
Da un punto di vista nazionale, questa parola è totalmente sconosciuta. I partiti vengono visti, e sono, circoli chiusi di potere senza nessun legame reale con i cittadini.
I politici si lasciano lavorare, rubare lo stipendio con i compensi più alti del mondo, e li si lascia incollati alle poltrone, senza scollarli, senza costruire in pratica niente…
La parola “insieme” con la politica italiana non ha sostanzialmente nulla a che fare se non per una costante presa per il culo da una parte e una pacca sulla spalla dall’altra.
Nella politica di una città però tutto ciò cambia.
Hai scritto che queste manifestazioni aiutano a rinforzare gli animi e a farci vedere cosa è possibile. Hai detto niente. Sono tutte cose che in città ho visto molto di rado, e sono proprio queste le cose che muovono i buoni progetti, le buone attenzioni, e di conseguenza le azioni costruttive.
Poichè parlo di costruttività, non credo che finita la “coppa” torneremo tutti a casa a farci i fatti propri criticando la staticità o i movimenti sbagliati di una giunta che a mio parere sta uscendo dal baratro Jervoliniano fatto di fallimenti e orologi colorati da consegnare ai turisti negli alberghi, accompagnati da guide di ex-detenuti.
Portare questa manifestazioni qui, organizzare l’evento non è cosa da poco per una città che prima ha consegnato solamente una piazza ai festivalbar.
Io credo che De Magistris sia un sindaco capace di ascoltare, i suoi assessori anche.
Quindi propongo di far finire il tempo delle critiche fini a sè stesse e muoverci insieme per criticare costruttivamente cosa è stato fatto, cosa si sta facendo e cosa si farà.
Ognuno ha voce in capitolo questa volta.
Facile criticare da esterni, difficile andare oltre la critica, proporre la propria soluzione.
E’ una città piena di problemi, per me le uniche persone che vanno contestate sono gli “immobilisti”. La città va cambiata quasi completamente da tanti punti di vista.
Sono d’accordo con te. La mia, infatti, non è una critica cieca all’amministrazione. Difendo l’evento, anche se non amo l’enfasi omertosa che ne esalta oltremodo l’importanza. Mi preoccupa, però, una strategia di soli eventi. Ci vuole un progetto per la città. Che deve partire, innanzitutto, dalla classe dirigente, e non mi riferisco solo alla politica. Poi deve mescolarsi con la gente, chiaramente. Ma ci vuole una strategia, una visione: io non le vedo ancora. Purtroppo.
Di strategie ce ne sono , andrebbero più tecnicizzate. All’esterno sembrano tutti andare incontro agli schiribizzi del sindaco mentre invece la sua disinvoltura è solo un artificio studiato, prima di ogni sua frase ci sono assessori e staff che hanno studiato una soluzione, che poi viene comunicata così, come se fosse venuta in quel momento a cazzo nella mente al sindaco. Questo lo so perchè ho collaborato con la giunta.
La logica degli eventi, l’ho capita dopo tempo, permettono di creare prospettiva e aspettative, tutte cose che in campania sono le prime cose che mancano.
Si campa alla giornata, all’arrangiarsi, gli eventi ti permettono di studiare e lavorare ma soprattutto di sperare in occasioni di riscatto, solo in questo modo si mantiene attivo l’ottimismo, si sblocca l’immobilismo, e la gente lavora pensando a un obiettivo raggiungibile.
Il lavoro non c’è perchè non ci sono gli investitori. Gli investitori vengono da fuori regione o dall’estero se vedono risultati. I risultati si ottengono risolvendo problemi in parte ma creando eventi dall’altra. Gli eventi, facilmente misurabili per numeri e popolarità non servono a rialzare l’economia nel brevissimo periodo ma nel lungo e sono tappe fondamentali di qualsiasi progetto di crescita per le città.
Pensa al giubileo, all’expo, alle olimpiadi.
Gli eventi non vanno affossati ne prima ne durante il loro svolgersi altrimenti perdono la loro efficacia.
In ogni caso non ho colto troppe critiche nel tuo post, anzi, dicevo solo che un approccio giusto come il tuo può essere non solo critico ma costruttivo.
Ne leggo tanti di critici che parlano tanto ma non fanno nulla, ma soprattutto non propongono nulla.
Proponessero come fare a chiedere soldi allo stato per risolvere il problema dello stato delle strade a Napoli sarebbe già qualcosa.
E ti pareva! Dal consulente della Giunta, ecco la genialata: “Come chiedere soldi allo stato!”
Non pretendo che si vada a rileggere quello che ho scritto prima, anzi: questa ne è la dimostrazione!
Chiedere, chiedere, chiedere…
Certamente, mi piacerebbe se i consulenti delle giunte consulentassero a titolo di volontariato e comunque gratuitamente, ma non posso pretendere tanto.
Quello che mi lascia allibito è la totale incapacità di proporre senza chiedere.
Proporre: non è difficile comprendere il significato della parola.
Evidentemente, nella politica italiana e partenopea in particolare, la proposta è e rimane merce di scambio.
Scusa ma sei fuori già dal primo rigo, considerando chi parla un consulente. Se hai letto tra le righe ciò che dico è pressocchè la stessa cosa che dici tu. Con la differenza che nell’ultimo rigo chiedo ai critici di trovare soluzioni per il manto stradale… che ovviamente non si ripara con il casatiello che abbiamo in cucina ma che ha bisogno di fondi per ristrutturazione e mantenimento che non ci sono.
Se hai proposte per una riparazione che non coinvolge soldi sono tutto orecchie.
Qualcuno mi sa indicare quali sono le strategie, le visioni, ecc…. Napoli è una città che potrebbe vivere di turismo, per farlo è necessario limitare il traffico privato, le isole pedonali sono un toccasana, è evidente che bisogna potenziare il servizio pubblico. Per fare turismo c’è bisogno di eventi, ma no uno all’anno 10, 100, 1000 eventi se ne gioverebbero gli alberghi, i ristoranti, i negozi, i taxi, i mezzi pubblici, si potrebbero creare posti di lavoro. Ho lavorato in albergo per 40 anni, a Napoli non c’è un centro congressi che si possa chiamare tale, c’è una mostra d’oltremare che fa pena. Bologna e Rimini vivono di congressi e fiere e visto che ci hanno chiuso tutte le industrie perchè non dovrebbe farlo anche Napoli che in quanto a bellezze naturali, archeologiche, museali, paesagistiche, culturali, ecc…. non è seconda a nessuno. I politici napoletani sono stati sempre mediocri, c’è qualcuno che può sostituirli? bene si faccia avanti con strategie e progetti e visioni.
Parlare male è facile, parlare bene e promuovere una città è difficile.
Non so perchè ma noi napoletani abbiamo la capacità di suicidio.
Lei ne è un esempio
Conosce la realtà degli alberghi napoletani? Non penso
Conosce come fare promozione all’estero della mia città dopo che per anni siamo stati presi in giro per la sicurezza e per la spazzatura ? Non penso
Conosce i fondi a disposizione delle organizzazioni pubbliche per promuovere Napoli? non penso
a questo punto penso che prima di attaccare un grande evento, senz’altro minore come importanza e su questo concordo, ma che pone alla ribalta internazionale Napoli, ci si debba informare: Valencia è rinata con la America’s Cup; Trapani nonostante i pochi alberghi , e quindi con una caduta molto minore, sta ancora vivendo dell’esempio dell’America’s Cup .
Aiutiamo Napoli a uscire dalla mediocrità e soprattutto ricordiamoci che solo con il turismo si rialza la nostra città: il turismo da lavoro non solo alle agenzie di viaggi e agli alberghi ma ai negozi, ai bar e ai ristoranti
E poi vogliamo parlare di soldi: l’amministrazione ne ha messi alcuni altri i privati: aveva mai visto nulla di questo prima. Non sono un de magistriano ma attenzione questa è stata una volontà di TUTTE le amministrazioni pubbliche e alcuni privati. E ‘ facle uccidere la città
Scusi mi sa dire in quale passaggio io ho parlato male della città, oppure ho ucciso la città, oppure non colgo l’importanza degli eventi? Il mio articolo mi sembra abbastanza chiaro. Ci sono cose positive. Ma c’è anche altro lavoro da fare. Bastasse mettere quattro barche a mare per rilanciare una città.
Penso che lei abbia ragione sul fatto che “l’evento” non sia significativo per risolvere tutte le problematiche di Napoli, che io conosco solo per furtivi e rapidi viaggi in loco, ma allo stesso tempo la invito a mettere in luce le piccole e grandi cose che fanno di Napoli una città meravigliosa ed unica.
Io vorrei capire queste cose a chi Le sta dicendo.
Sembra quasi Lei pensi di essere una voce fuori dal coro ma non è così.
Ho trovato il suo articolo paradossalmente più banale e retorico delle stesse persone che lei accusa di essere demagogiche.
Il motivo è che tutto suona, parafrasando il suo commento di poco fa, come un “C’è anche altro lavoro da fare. Bastasse mettere quattro barche a mare per rilanciare una città.”.
Diciamo che se non è Vangelo poco ci manca. Francamente credo che né gli esponenti della classe dirigente tantomeno gli stessi napoletani vadano in giro con delle fette di prosciutto sugli occhi pertanto faccio fatica a pensare a qualcuno che possa essere in disaccordo con lei.
Come altri prima di me le dico solo che questa città non ha bisogno dell’ennesima persona pronta a fare la morale ma di proposte e strategie. Leggo che è una cosa che anche Lei sa e che anzi si affretta a sbandierare.
Ci tenevo a ricordarle che anche Napoli lo sa.
L’affido della carica di sindaco a questo “capopolo” è stato dettato da una precisa volontà di cambiamento. Certo forse a fine mandato non sarà riuscito a fare “le nozze coi fichi secchi” ma, per quanto tutte le preoccupazioni del caso siano legittime, il suo processo alle intenzioni mi sembra stucchevole.
Io non sono daccordo sull’atteggiamento di sminuire sempre quello che abbiamo. se le migliaia di persone che hanno scelto via Caracciolo lunedi sono un pezzotto allora credo che sia riuscito alla grande. certo è solo il primo passo ma che brutta abitudine per noi napoletani di snobbare quel poco di buono che arriva dalle istituzioni. che sia un’amichevole o poco più non credo conti molto visto che di vela a napoli fin’ora non si conoscevano che quelle dei modellini. se fosse stata fatta a Genova, Venezia, qualsiasi altro porto del centro nord sarabbe stato decantato, lo facciamo noi, che schifo! mah, davvero non capisco!
Io sono favorevole all’isola pedonale di via Caracciolo. Chi ha parlato di schifo? Io ho fatto un ragionamento più complesso.
ma forse se non avessero portato un evento del genere non avrebbero mai avuto il coraggio di chiuderla. io dico solo che alemeno per una volta, vedrei il bicchiere mezzo pieno, visto che di bicchieri mezzi vuoti ne vediamo troppi tutti i giorni. poi il discorso è certamente più complesso, ma i passi in avanti sono rappresentati secondo me anche da questo
Nel mio articolo si elencano le cose positive di questa manifestazione. Ma si precisa anche di cosa si tratta davvero. Ed esprimo, infine, il mio punto di vista, e cioè che non basta l’evento per rilanciare Napoli. Ci vuole una strategia, che io non vedo. Tutto qui.
stiamo sempre a criticare, questo e’ il piu’ grande sbaglio di tutti noi napoletani e italiani…continuate cosi’!!!
Veramente a me pare che critichiamo troppo poco. E’ questo lo sbaglio.
Che tristezza in questa finta coppa, in un modo o nell’altro si tenta di riproporre la festa di piedigrotta, i carri sono in mare è l’unica cosa reale, non sono di cartapesta. Ancora una volta ci hanno lavato la faccia come ad uno scugnizzo orfano entrato in un orfanotrofio. Ho smesso di sognare da tempo!!
L’articolo è molto chiaro. Ci dice che come al solito chi comanda pensa che il popolo sia pecora e capra e non capisca. Quello che sta avvenendo a Via Caracciolo è bellissimo, eccezionale, dà un’immagine finalmente positiva della città dopo tanta munnezza e affini, ma è pur sempre una pezzottatura della Ameica’s Cup. Perchè non chiamarla con il suo nome: World Series. Un qualcosa inventato dal titolare della vera Coppa America per produrre eventi e interesse e quindi denaro per la vera coppa america. Fin qui tutto bene: io do una cosa a te ( il panorama, la bella città da cartolina ) e tu mi dai visibilità nel mondo cercando di pulirmi la faccia tante volte insozzata da nostri comportamenti. Ma il problema qui è per me diverso: gli amministratori della cosa pubblica pensano che dopo aver vinto le elezioni ( sono un fatto democratico ) siano stati investiti da un potere soprannaturale come Luigi XIV, lo Stato Sono Io, e quindi fanno e disfano cose che la vita demoscratica di una sociatà dovrebbe devolvere ad un largo consenso. Chiudere Via Caracciolo e le strade vicine non è a parer mio un atto di amministrazione corrente da decidere dalla sera alla mattina senza ben vagliare la situazione della città. Io abito nella zona ovest della città e lavoro in parte nella zona est, muovendomi con l’auto perchè per quel che faccio non posso circolare senza. Quando non ne ho necessità sono il primo ad usare i mezzi pubblici, ma quando mi occorre devo poter circolare in tempi umani e non bibblici. Organizzo eventi per i quali non ho mai richiesto un centesimo alle istituzioni pubbliche e private napoletane: la risposta sarebbe stata :” qui non ci sono i soldi”, per cui chiedere eventualmente la carità e sentirsi dire che non ci sono neanche i centesimi e preferibili troovare altri sistemi per finanziarsi e non ringraziare nessuno. Ma al momento la mia programmazione per il futuro dopo due eventi dove la partecipazione dei cittadini napoletani che dovevano spostarsi dalla zona ovest alla zona est è stata nulla o quasi, io devo programmare di cessare l’attività e trasferirla altrove. Nulla ho chiesto e quindi nulla devo. Peò dico che quando si vuole incidere sulla vita dei cittadini questi debbano essere sentiti ed eventualmente fatti votare. I referendum consultivi per questo esistono,ma comportano da parte delle autorità costituite rispetto per i sudditi che poi non sono caproni.
Sugli alberghi “pieni”, guarda questo 😉
http://www.julienews.it/notizia/cronaca/alberghi-pieni-a-napoli-macche-stanze-libere-e-offerte-a-5-stelle/107498_cronaca_2_1.html
secondo me questo pezzotto è parte di un progetto. Un progetto in un deserto ostile inizia sempre con qualcosa di piccolo che però diventa magicamente grande se il deserto e tutti gli abitanti si trasformano in piccola oasi…. anche se solo per un giorno. Sinceramente sono felice di questo pezzotto e mi emozionano le mille televisioni che sputano nel mondo immagini diverse a quelle di Napoli a cui il mondo si era abituato. Un progetto inizia anche se resta qualcuno a lamentarsi e fortunatmente in questo momentio è solo qualcuno che si lamenta. Orgoglioso di aver trasformato un pezzotto in un grande evento….. baci e divertitevi un po
sciocchezze e cose dette per strappare un applauso: anche il più fantastico dei progetti finirà male per colpa proprio DEI NAPOLETANI, anche dei ‘migliori’ che – a far bene i propri conti – non spingono al cambiamento perchè costerebbe loro sforzi e fine dei privilegi…perchè anche parcheggiare ovunque senza pagare, arrivare fin sotto al ristorante con la macchina o non avere ostacoli è meglio che vivere nel ‘bello e civile’…tanto, basta ca ce sta ‘o mare…
Sono una giovane ” imprenditrice” che lavora moltissimo e guadagna pochissimo ancor meno da quando la zona chiaia e’ stata praticamente murata. Sono orgogliosa di vedere la nostra immagine finalmente ripulita dalla munnezza ma vorrei che il rilancio fosse vero,reale. Vorrei riuscire a pagare i conti di fine mese senza affanno e magari assumere qualche giovane come me che ha bisogno di lavorare e di costruirsi un futuro e in tutta onesta’ per quanto queste vele siano belle non credo che avranno quest’effetto sui commercianti napoletani ,gia’ duramente provati dall’ignoranza delle istruzioni , dagli abusivi che pullulano in ogni angolo della città e naturalmente non rilasciano nessuno scontrino fiscale. Complimenti per l’articolo ,continuerò’ ad essere ottimista comunque.
Molto condivisibile e appropriato
GRANDE EVENTO IN UNA GRANDE CITTà!
semplicemente parole al vento….faccio un paragone: sei paralitico allora non ti curare la bronchite.s
Qundi c’è uno staff dietro qualla cacata di “Ciao Al!”? E che staff di merda!
Non condivido il tono disfattista di questo articolo , poi personalmente non amo il continuo soffiare sul fuoco dei luoghi comuni su Napoli, già ci pensa l’Italia intera a farlo e alcuni napoletani e renderli maledettamente reali …cominciamo con il precisare che ovviamente a Napoli si svolgono le world series dell’America’s cup e non di una coppa pezzotto come si insinua .. che sono fasi preliminari ma ci sarà un motivo per cui nel mondo si fanno le carte false per aggiudicarsele, ( i motivi sono plurimi es economici , di immagine ecc) poi paragonarle a semplici amichevoli mi sembra un’esagerazione, inoltre tutti sanno che la fase finale della coppa America come impone il regolamento stesso della competizione, viene svolta su un campo di regata scelto dalla detentrice del titolo , essendo gli americani i detentori hanno ovviamente scelto San Francisco, con questo voglio dire che non solo Napoli ma ovviamente nessun’altra città europea avrebbe potuto ospitare l’evento finale della coppa america per ovvie ragioni… ( poi le world series sono una prima volta per Napoli non avevamo mai avuto l’onore di ospitarle …), quindi la premessa di questo articolo è un po’ fuorviante e ha quel tono disfattista e di polemica preconcetta che a me personalmente non attira …, anzi ritengo essere uno dei mali di Napoli sminuire quel poco di buono che si riesce a fare, non dimentichiamo che veniamo da anni di mala amministrazione in cui l’unica immagine che girava di Napoli fino a pochi mesi fa erano sacchi di immondizia a go go , adesso per lo meno girano le immagini di un lungo mare spettacolare .., E’ ovvio che non si cambia Napoli con un evento ma è altrettanto vero che si migliora la percezione che il Mondo ha di Napoli il che non è poco in termini di attrazione turistica…., è ovvio che poi dovranno seguire strategie di medio lungo periodo e tante altre cose, ma è un punto di partenza….. e per me poter iniziare a sperare che qualcosa possa cambiare già è tanto, poi se questo effettivamente avvenga lo scopriremo vivendo… intanto posso assicurare che ammirare quelle che il giornalista in questione chiama 4 vele nel golfo di Napoli è uno spettacolo unico ed inimitabile…e consiglio di non perderlo…
Caro Mario, ti ringrazio per il tono pacato ed educato della tua critica. Capisco il tuo ragionamento e ne condivido anche alcuni aspetti. Anche io vedo del positivo in questo evento. Ho provato anche a dirlo. Magica la visuale, concordo. Ma cosa c’è di disfattista nel sostenere che non basta un piccolo e costoso evento ( non grande, come si sbandiera) a sollevare le sorti di una città? Io dico che va bene l’evento ma facciamo in modo che non sia un fuoco di paglia. A me sembra che manchi una visione di insieme sul destino di Napoli. Posso sbagliare ma non é disfattismo. È una critica. Si possono ancora fare?
Antonio , apprezzo e non ho dubbi sul fatto che la tua sia una critica costruttiva, ma non mi è andato giù l’utilizzo della parola “pezzotto” solo in quello intravedevo un certo disfattismo…, non nella sostanza dell’articolo.. e nel sostenere che non basta un evento per sollevare le sorti,. su questo son d’accordo ma non sono d’accordo sul fatto che sia un piccolo evento.., tu dici di non vedere una strategia , io neanche sono sicuro che ci sia una strategia… ma neanche posso dire che non ci sia bisogna dare un po’ di tempo alla nuova giunta…, una cosa è certa ed innegabile gli effetti in termini di immagine sono più incisivi di 1000 spot televisivi e nel breve è un buon risultato… poi dovrà essere onere e merito del sindaco saper trasformare questa apertura di credibilità in qualcosa di concreto in termini turistici vedremo se ci riuscirà nel medio periodo ma sicuramente è presto per azzardare giudizi sulle capacità strategiche della giunta .., io dico solo di aspettare un po’….
Ammetto di aver usato il termine pezzotto come provocazione. Volevo sfottere un po’ certe manie di grandezze del sindaco, tipo la città liberata, eccetera. E poi tutti a parlare di America’s cup e nessuno che chiarisse che si tratta di world series e che la coppa America, per non parlare della Vuitton cup, è ben altro.
Sul resto, concordo. Bisogna dare tempo, e lo diamo tutto. Ci mancherebbe. Anzi, io credo che non basterebbero nemmeno cinque anni per una città così problematica. Sono solo infastidito da certi toni enfatici, da certe promesse vacue, da un’aria un po’ da buffone che il nostro sindaco a volte assume. Ha promesso di portare la differenziata al 70 % in sette mesi. E’ chiaro che dopo un anno ti viene voglia di fargli notare che siamo appena al venti per cento. Non perchè sia poco ma perchè è molto meno di quanto ha promesso.
I problemi, comunque, sono tanti. Le risorse ci sono. Abbiamo bellezze naturali e molte energie. Ci vogliono serietà e impegno. Meno propaganda e più rigore. Ma questa è una mia fissazione. Preferisco un’amara verità ad una bugia propagandista.
Temo che il risultato di immagine indiscusso delle world series di vela possa essere vanificato in un attimo. Nella società della comunicazione puntare sull’immagine è molto rischioso. Ci vuole sostanza dietro l’immagine, altrimenti basta uno sciopero antidiscarica, e tre giorni di spazzatura a terra e siamo al punto di partenza. Io eviterei l’enfasi sull’immagine, perchè potrebbe ritorcersi contro. Bisogna puntare su risultati strutturali, secondo me.
Il rinascimento bassoliniano ce lo insegna.
antonio se lo scrivi in arabo forse è più chiaro…
Dal pezzotto delle borse , al pezzotto della coppa.
la preferisco così….D
”Il ridicolo è, invece, tutto il resto. Più o meno quello che ha a che fare con il nostro vizio di voler risolvere le questioni con un tocco magico, o con l’uomo della provvidenza.” Assolutamente in disaccordo con questo pezzo. Ma chi l’ha deciso? Chi l’ha mai detto?
Potrei trascrivere pezzi di storia di Napoli sull’attesa dell’uomo della provvidenza, da Masaniello ad Achille Lauro
e sul presente cosa mi puoi trascrivere?
4 vele, una foto patinata e un lungomare glitterato non porteranno Napoli e i napoletani al cambiamento radicale.. ma possono rappresentare uno stimolo e uno sprono affinchè la gente si abitui a pensare di poter abitare in una Napoli in cui le grosse potenzialità possono essere finalmente sfruttate e vissute… e gli unici pezzotti che vedo sono i così detti “giovani” intellettuali che criticano e sparlano senza dare proposte concrete o mettersi in gioco per davvero.. pezzotti e combattenti di cartone.. per la serie: armiamoci e combattete!
Il problema vero di Napoli lo sanno tutti.. è la testa dei Napoletani! ..e se qualcuno riesce a scardinare anche di un millimetro quella ottusa logica del piangersi addosso dei napoletani… beh per me è già tanto… “Napoli è bella.. è la più bella..etc.” .”Per Napoli aspettiamo una cosa seria”: io dico che in tanto che aspettate, c’è un “pappice” che inizia a “spertosare” il comune torpore malinconico dei napoletani vittime dell’accidia che ogni giorno viene alimentata dal vostro aspettare…
..è tutto fumo? beh.. allora per ora l’arrosto se lo mangia solo chi riesce a vedere con occhi nuovi la Napoli che sta arrivando… e tu aspetta, aspetta..
E invece io penso che il peggio di Napoli sia proprio la gente immatura come te, incapace di reggere un contradditorio con gli argomenti, di coltivare un dissenso con i temi, capace unicamente di coltivare da una parte lun ottuso senso di grandezza di sé e dall’altra la trasformazione di qualunque dibattito in una questione personale. Non ti chiedo chi sei, lo so: un cretino qualunque.
Se ti ho offeso scusami… ti stimo come giornalista e leggo molto volentieri il tuo blog.. non volevo offenderti.. ma semplicemente esprimere il mio punto di vista.. principalmente sui “combattenti di cartone” che si nascondono dietro il dissenso… era una provocazione.. non un insulto.
La questione non è personale.. non ho votato per de magistris ma non credo che le regate delle World Series dell’America’s Cup possano essere accostate alla propaganda G8 di Bassolino…
..il movimento arancione visto in campagna elettorale ha dimostrato che ci sono napoletani pronti a svoltare… e il fermento che questo sindaco ancora riesce a provocare dimostra che quell’arancione ancora vive..
..è un capopopolo sbruffone? anche io preferirei uno di maggiore sostanza.. ma a napoli si rischierebbe di perdere di efficacia…
In merito a “l’ottuso senso di grandezza di sé”.. mi piace solo pensare di essere un ottimista.. sperando di far vedere, un giorno ai miei figli, la Mia Napoli diversa… ma nella sostanza dei napoletani…
Ancora mille scuse se le mie parole possono averti ferito..
Scusami tu. Critico chi insulta e poi lo faccio io. Mi dispiace. E’ che io De Magistris lo avrei anche votato, al ballottaggio, se fossi stato residente a Napoli, e lo sostengo in linea generale. Mi auguro che riesca. Basta leggere il blog e i commenti. Però sostenerlo non significa non vedere alcune cose sbagliate, o che almeno io considero tali, e non poter esprimere una critica. Non capisco perchè criticare debba sempre significare voler andare contro la città, o contro la sua rinascita. Si critica una cosa che si ritiene errata per Napoli. Anche io spero in una città diversa e confido nella possibilità di dare un contributo, di idee, certo, non di azioni perchè non faccio politica attiva. Credo che la critica non vada demonizzata. Purtroppo il popolo arancione di cui parli è affetto, a volte, da un fanatismo ottuso per cui o sei con loro o sei contro Napoli. E’ un vecchio tic stalinista che, purtroppo, conosco bene.
Non sono ottimista, però. lo ammetto. Ma ognuno è come è. Io spero che tu abbia più ragione di me. Ti saluto, mi scuso ancora con te, e grazie per il tono “pacifico”, che ho apprezzato molto.
Bellissimo articolo. sei un grande!!
Non avevo mai letto nulla scritto da te. Complimenti
seguici su http://www.acoppamerica.it ci siamo già diveriti a ironizzare sulla candidatura del 2003, oggi il bluff dell’america’s cup…
siamo anche su Fb
Anche io condivido il fastidio per dichiarazioni quantomeno ardite e pigli da dittatore del sindaco. Dovrebbe capire che il suo modello non può certo essere il berlusconismo.
Da elettore e sostenitore di De Magistris ne ho le tasche piene. Della sua prosopopea, e della schiera di sostenitori capaci di applaudire anche alla palese presa per il culo. La gente che non si pone in maniera critica nei confronti del potere mi inquieta.
Ovviamente detesto anche i detrattori per partito preso, e ce ne sono tanti.
Il punto è che -come hai detto benissimo tu- c’è bisogno di un progetto. Prendiamo ad esempio la chiusura di via Caracciolo. Bellissima la strada senza auto, ma… Si lascia tutto così com’è? Con i marciapiedi di mattonelline di cemento? L’asfalto liso e rappezzato? I vari locali noti per le loro tariffe esose ed esentasse (velo pietoso sui proprietari) si sono già appropriati di ulteriore spazio pubblico.
E nel frattempo gente che si fregia del titolo di liberatori solo perché han chiuso una strada, oppure informano su twitter che palazzo S.Giacomo ha dei nuovi gerani ai balconi (Sodano). Sulla questione Raphael Rossi, silenzio assoluto.
E’ mai possibile che questi eventi si fanno in tutto il mondo in modo normalissimo…e solo a Napoli dobbiamo deprezzarlo?..Napoli ha bisogno di qualsiasi tipo di evento, pezzotto, vero, finto che sia per alimentare la nostra economia morta. Io farei tutta Napoli pedonale, visto che cosi facendo i Bus funzionerebbero in modo puntuale senza traffico; …ma dall’alto del Suo piedistallo, non so nemmeno se lei ha mai preso una metropolitana visto che osanna tanto l’uso del mezzo privato (come tutti i napoletani che lo usano anche solo per comprare il pane dal panettiere mezzo metro piu avanti)….davvero se stiamo ancora a questo, siamo messi peggio di quanto Lei dice nel suo articolo.
Ma stai scherzando? Passo la vita su metropolitana, bus e treni. Ma sai leggere? Dove osanno l’uso del mezzo privato? Sono favorevolissimo alle ztl.
Come posso contattare antonio menna?
Beh, se non altro stiamo iniziando a fare qualcosa per far riemergere, se pur lentamente, Napoli, se non altro ora i turisti non sono venuti a fotografare sacchetti della spazzatura. E’, a mio avviso, comunque un rilancio al turismo per la città. Un passettino alla volta si può arrivare a ragionare su cose molto più grandi, ma in momenti di crisi, dove falliscono anche i trasporti pubblici, vedere gente che viene ad investire e spendere il proprio denaro a Napoli è una piccola grande vittoria, una rivincita.
De Magistris non sarà il massimo, ma vi ricordate chi erano gli altri candidati sindaco? Secondo me c’era poco da scegliere.
Ed in realtà non è il sindaco che fa tutto. Io sono per la cittadinanza attiva: se si aspettano le cose dall’alto non arrivano mai. Vigilanza e coscienza nel fare il proprio lavoro, basterebbe questo per Napoli.
Condivido pienamente l’articolo. Napoli ha bisogno di progetti che lascino concretezze e non solo belle apparenze e momentanei fuochi d’artificio. Va bene vedere Napoli lucidata a nuovo sul lungomare e sentire i commenti positivi dei team sugli scenari, che del resto ci ha regalato il Padreterno. Ma il resto “resta” e quel resto è il mondo dei Lazzari che si vuole ignorare e, forse, ghettizzare. Si adoperino i fondi per migliorare concretamente la città, lasciando opere permanenti
“Ci vuole sostanza dietro l’immagine, altrimenti basta uno sciopero antidiscarica, e tre giorni di spazzatura a terra e siamo al punto di partenza.”
Questa è la sintesi del tuo articolo.
E’ una perplessità condivisibile, soprattutto in un città governata da un sindaco al quale nessuno ha chiesto, me compreso (l’ho votato), sparate Berlusconiane come quella sulla differenziata. Spero siano eccessi dovuti all'”entusiasmo”. Sarebbe una cosa positiva (se fossimo governati da gente che riesce ancora ad “entusiasmarsi”). In ogni caso il tempo, come al solito, ci dirà la verità.
avevamo scritto un commento ma wordpress ha fatto casotto. BTW, d’accordo con te su ogni virgola e mo’ siamo troppo sfasulati per riscriverlo. Agg’ pacienz’
purtroppo quello che dici e’ la verita’, purtroppo la nostra classe politica sara’ sempre di pu’ impegnata ad aumentare il suo contocorrente, e a pavoneggiarsi e a cercare di aumentare sempre piu il proprio potere, dimenticando che dall’altra parte esistono famiglie che non riescono aad arrivare a fine mese, giovani sempre piu’ sfiduciati e vecchi che aspettano solo la fine di questa vita sempre piu’ amara.